Putin ha rinunciato all’Occidente. Ha scelto lo scontro duro e violento avvicinando più che mai il suo mondo d’origine ad un confronto/scontro finale con l’Occidente. Ci vorrebbe la statura di qualcuno che sappia riannodare i fili di uno scontro attorno al quale rischia il mondo intero. Ma non ho fiducia negli uomini politici, mancano gli statisti: spero solo in Macron.


di Oliver Stone


Sebbene gli Stati Uniti abbiano molte guerre di aggressione sulla coscienza, ciò non giustifica l’aggressione di Putin in Ucraina. Una dozzina di torti non fanno una ragione. La Russia ha sbagliato ad invadere. Ha commesso troppi errori:

1) Sottovalutando la resistenza ucraina.

2) Sopravvalutando la capacità dei militari di raggiungere il proprio obiettivo.

3) Sottovalutando la reazione dell’Europa, in particolare della Germania, che ha aumentato il suo contributo militare alla Nato, dopo essersi opposta per circa 20 anni; addirittura la Svizzera si è unita alla causa. La Russia sarà più isolata che mai dall’Occidente.

4) Sottovalutando l’accresciuto potere della Nato, che ora eserciterà maggiore pressione sui confini della Russia.

5) Probabilmente facendo entrare l’Ucraina nella Nato.

6) Sottovalutando il danno alla propria economia e sicuramente creando più resistenza interna in Russia.

7) Creando una importante riorganizzazione del potere nella sua classe oligarchica.

8) Mettendo in gioco bombe a grappolo e termobariche.

9) Sottovalutando il potere dei social media in tutto il mondo.

Però dobbiamo chiederci: come avrebbe potuto Putin salvare le persone di lingua russa di Donetsk e Luhansk? Senza dubbio il suo governo avrebbe potuto fare un lavoro migliore nel mostrare al mondo gli otto anni di sofferenza di quelle persone e dei rifugiati, oltre a mettere in evidenza l’incremento dei soldati ucraini, 110.000, ai confini di Donetsk-Luhansk, avvenuto molto prima che Putin muovesse i suoi. Ma evidentemente l’Occidente ha relazioni pubbliche molto più forti dei russi. O forse Putin avrebbe dovuto rinunciare a intervenire nelle due province e offrire aiuto a 1/3 milioni di persone per farli trasferire in Russia? Forse il mondo avrebbe potuto comprendere meglio l’aggressione subita da parte del governo ucraino. Ma ripeto, non ne sono sicuro. Ora è troppo tardi. Putin si è lasciato adescare ed è caduto nella trappola tesa dagli Stati Uniti, e ha impegnato i suoi militari, dando spazio alle peggiori conclusioni che l’Occidente avrebbe potuto trarre. Probabilmente, credo, Putin ha rinunciato all’Occidente, e questo ci avvicina più che mai a un Confronto Finale. Sembra che non ci sia una strada per tornare indietro.

Gli unici contenti di questo risultato sono i nazionalisti russi e la legione di coloro che odiano i russi, che finalmente hanno ottenuto ciò che sognavano da anni, ovvero Biden, Pentagono, Cia, Ue, Nato, i media mainstream, Nuland e la sua sinistra gang di neocon in Dc. Questo inoltre renderà quasi impossibile per chiunque sottolineare la tossicità delle loro politiche (Jugoslavia, Iraq, Afghanistan, Libia, Siria, espansione della Nato, infrangere i trattati nucleari, censurare e omettere fatti cruciali dalle notizie, ecc.). Allo stesso modo, diventerà impossibile sottolineare i doppi standard occidentali, incluso il cattivo comportamento di Kiev e Zelensky, che cadrà nel vuoto mentre traiamo nuovamente le conclusioni sbagliate. Ora è più facile diffamare quelli di noi che hanno cercato di comprendere la posizione russa in questi ultimi due decenni. Abbiamo provato. Ma ora è il momento, così come JFK e Krusciov hanno affrontato la pericolosa situazione a Cuba nell’ottobre 1962, per le due potenze nucleari di uscire da questo abisso. Entrambe le parti devono salvare la faccia. Questo non è il momento per gli Stati Uniti di gongolare. Come veterano della guerra del Vietnam e come uomo che ha assistito all’infinito antagonismo della Guerra Fredda, non ritengo che demonizzare e umiliare i leader stranieri sia una politica di successo. Tutto questo non fa che peggiorare la situazione. Sono necessarie trattative, anche segrete, perché qualunque cosa accada nei prossimi giorni o settimane, lo spettro di una guerra finale debba essere realisticamente accettato e scongiurato. Chi può farlo? Ci sono veri statisti tra noi? Forse, spero, Macron. Chiunque sia dovrà essere all’altezza di Metternich, Talleyrand, Averell Harriman, George Shultz, James Baker e Mikhail Gorbachev.

La grande tragedia invisibile al centro di questa storia dei nostri tempi è la perdita di un vera partnership pacifica tra Russia e Stati Uniti. Gli idioti che hanno continuato a provocare la Russia dopo la fine della Guerra Fredda nel 1991 hanno commesso un terribile crimine contro l’umanità e il futuro. Insieme, i nostri paesi avrebbero potuto essere alleati naturali nella più grande battaglia, quella contro il cambiamento climatico. Solo nelle sue conquiste tecniche, nella scienza su larga scala, nei suoi missili, nelle industrie pesanti e nei suoi più moderni e puliti reattori a energia nucleare, la Russia è stata un grande amico dell’umanità. Purtroppo, nel nostro secolo finora, l’uomo non è riuscito a vedere o a cercare di raggiungere le stelle.


Post scritto dal regista sul suo profilo Facebook, dopo un’intervista rilasciata nel podcast di Robert Sheer. Oliver Stone era considerato tra i pochi americani che aveva tessuto elogi incredibili per lo zar russo che ha conosciuto da vicino e gli ha “prestato” un megafono con la sua intervista che fece molto discutere. Il post apparso sul suo profilo facebook è un’inversione di marcia, un ravvedimento che in molti auspicavano.