«MeTe» è il titolo del libro e l’esordio letterario di uno chef stellato che si pone, da sempre, al di fuori di ogni schema consueto. Geneticamente ribelle, Massimo Viglietti ha il pregio di aprire, in questo libro dato alle stampe per le edizioni neomediaitalia, squarci insoliti lungo un racconto narrativo che pure tratta di temi abusati: il cibo, lo stile della tavola, gli chef, gli ingredienti di una cucina, l’innovazione e la tradizione. «Sono uno chef o meglio un cuciniere. Avevo un ristorante con la mia famiglia e poi ho deciso di uscire dalla gabbia di un piccolo paese per progredire nella mia professione. Sono una persona complicata, nel senso che difficilmente voglio apparire. Non amo i comportamenti e gli atteggiamenti che oggi vanno di moda e fanno audience. Sono polemico e sul lavoro anche un poco permaloso».
«MeTe» è il risultato di anni vissuti sopra un filo sottile a cercare identità di senso e di cucine. Un racconto che si fregia dei colori e delle forme di Linda De Zen, artista a tutto tondo, che con Massimo Viglietti ha voluto stabilire qui un connubio perfetto tra chi parla con parole e chi, invece, parla per segni, linee, forme e colori che sanno farsi evocazioni, parole altre e diverse. Sicché ci troverete ricette, aneddoti, particolari e persino consigli utilissimi ad un mestiere che non deve mai improvvisarsi.
Nato poco più di 60 anni fa nella sua splendida Liguria, terra di mare e di meraviglie, lo chef Massimo Viglietti, stella Michelin e figlio d’arte, ama porsi fuori da ogni schema. Appassionato di musica, di motori e tatuaggi, Massimo porta nella sua cucina connubi chiari ed essenziali ma sempre inediti: un misto di musica rock e di classica che sa coniugare, davvero, l’innovazione e la tradizione. Così dal ristorante di famiglia, il «Palma» di Alassio, Massimo Viglietti è passato presso le migliori cucine francesi. Paul Bocuse e Louis Outhier, Roger Vergere e le cucine degli amici italiani fino al cuore della Roma capitale dove ha fatto arrivare la sua stella Michelin. Oggi, al Taki Off, in un vero e proprio nuovo laboratorio enogastronomico, Massimo sperimenta, cambia, innova. Come dire che in una vita ci sono tante vite diverse compresa quella, che qui debutta, del Viglietti scrittore ed autore di racconti e romanzi per inseguire nuove «MeTe» di narrazioni e di vita.
Linda De Zen, invece, è stato un mirabile incontro accaduto per caso con lo chef ligure che vive e lavora a Roma. Nata a Schio (Vicenza) alla fine dell’agosto del 1988 Linda De Zen è, dal 2010, organizzatrice del Malo Juggling Festival, evento dedicato alla diffusione delle arti di strada e circensi. Nel 2014 si è laureata in spettacolo al DAMS di Padova. Il suo interesse per l’arte si sviluppa anche praticamente: inizia a studiare diverse tecniche, la fotografia analogica, il mosaico e infine la pittura. Nel 2017 arriva a Roma per proseguire la sua ricerca e sviluppa i suoi lavori in una residenza d’artista presso la galleria Sala Blu che ospita la sua prima mostra personale. L’anno successivo conosce Massimo Viglietti che la porta a fare ritratti al Taste of Rome e con lui scegli di iniziare un percorso di collaborazioni su ispirazione.
Il libro lo si può acquistare già sul portale delle edizioni neomediatalia e a breve nelle librerie d’Italia dove arriverà con il programma delle presentazioni che lo chef Massimo Viglietti ha in serbo.