Verrà presentato sabato 13 aprile alle ore 17 presso la Libreria del Cinema e del Teatro a Napoli, un nuovo libro con le poesie di Raffaele Cutolo, che negli anni ’80 fu capo indiscusso della Nuova Camorra Organizzata e cambiò, per sempre, la fisionomia della camorra tra decine di morti ammazzati e clan rivali, trattative di Stato e misteri ancora poco dissolti. Nel 1980 l’Editore Arturo Berisio “provò” a pubblicare una prima raccolta delle sue poesie dal titolo “Poesie e pensieri” ma venne bloccata dalla Magistratura. Il nuovo libro dal titolo “Poesie dal carcere” pubblicato con le edizioni neomediaitalia, raccoglie le sue poesie più datate e quelle più recenti. Una raccolta curata da Gianluigi Esposito, musicista e cantore della migliore tradizione classica napoletana.
Di Raffaele Cutolo sulla schermata della enciclopedia “digitale” più nota e letta al mondo sul web, wikipedia, è scritto: “Raffaele Cutolo nacque il 10 dicembre del 1941 ad Ottaviano (Na), da Michele e Carolina Ambrosio. Il padre, detto ‘O monaco per la sua religiosità, era un contadino mezzadro mentre la madre era una lavandaia”. E, ancora, che “Raffaele Cutolo ha due fratelli, Pasquale e Rosetta Cutolo, i quali intrapresero come il fratello una carriera criminale; Rosetta condivise le sorti del fratello e fu importante per le attività della NCO. Soprannominato ‘o Professore dai suoi compagni di carcere, perché l’unico tra di loro che sapesse leggere e scrivere, ha trascorso gran parte della sua vita in carcere, proprio come Salvatore De Crescenzo, esponente della camorra nel XIX secolo”.
Così la storia più nota e più discussa di Raffaele Cutolo si legava alle trame di una nuova camorra campana, richiamo diretto di quella immagine popolare e nostalgica, che vede nell’uomo d’onore, nel camorrista vero, colui che esige e chiede rispetto, che diventa cruciale e, persino, punto di riferimento nelle controversie che non trovano soluzione con le leggi dello Stato. E, persino, nel suo caso, colui a cui lo Stato si rivolge per liberare un consigliere regionale rapito, all’epoca, dalle Brigate Rosse.
Oggi Raffaele Cutolo è da anni nel carcere di Parma a ricapitolare, anche con la poesia, il senso di una vita che pure ha raccontato, agli inizi del Duemila, al giornalista Francesco De Rosa, nel suo libro “Un’altra vita, le verità di Raffaele Cutolo” in ristampa con una nuova edizione che allora uscì con il Gruppo editoriale Il Saggiatore di Milano. Il connubio tra Raffaele Cutolo e la poesia era già in quel libro e, ancora di più, in una raccolta stampata nel 1980 dall’Editore Arturo Berisio. Titolava “Poesie e Pensieri”, 234 pagine con tanto di foto in bianco e nero e poesie che, per la magistratura, inneggiavano direttamente al carisma e al ruolo del boss di camorra. Fu questo il motivo principale per il quale la magistratura ne decise la censura e ne proibì la diffusione.
Quarant’anni più tardi, un nuovo libro, edito dalle edizioni neomediatalia, arriva nelle librerie e all’attenzione del grande pubblico con la collana “poesie d’autore”. Il libro, dal titolo “Poesie dal carcere” è stato curato da Gianluigi Esposito, musicista e cantore della migliore tradizione napoletana (e non solo) che, in questo caso, si è “prestato” per un lavoro editoriale grazie anche ad un tema che Gianluigi Esposito approfondisce da anni.
Poco più di cento pagine con poesie del passato più lontano e quelle più vicine a noi che trattato i temi di una carcerazione che ha attraversato diversi decenni arrivando fino a noi. Poesie d’amore, di nostalgia, di amicizie perdute e di rimpianti. Poesie di sofferenza che raccontano il dolore di un carcerato per il male compiuto e per la volontà a scontare una pena giusta. Una raccolta che a partire dalla dedica di quinta pagina dove Raffaele Cutolo scrive “A Denyse, perchè sappia che il padre è stato anche poesia”.
Dedicato quindi alla figlia nata nel 2007 da un’inseminazione artificiale e dal grembo di Immacolata Iacone, l’unica moglie di Raffaele Cutolo, di vent’anni più giovane di lui, a cui va il merito di aver cambiato la vita di suo marito con la mitezza e la lealtà di scontare una pena e redimersi, con la fede, da una vita sbagliata. I proventi del libro saranno devoluti proprio agli studi di Denyse Cutolo affinché possa trovare nella sua vita occasioni per riscattare la storia passata del padre e ogni dubbio sulla sua conversione spirituale.
Appuntamento a sabato 13 aprile alle ore 17 presso i luoghi che Alessandro Cannavale ha dedicato all’eredità culturale di Andrea dove sarà troverà esordio il debutto di un libro che, siamo sicuri, farà molto discutere.